Curry non lascia scampo ai Blazers. All’Oracle Arena vincono i Warriors 103-88. 38 punti per Steph.

gen 27, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0

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Roma. In principio fu Reggie “The Killer” Miller. Poi venne Ray Allen, colui che ha elevato il concetto di “pulizia di tiro” ad un’arte giapponese. Ogni tanto, di notte, Greg Popovich si sveglia trafelato, urlando “Allen in angolo, Allen in angolo….Fermatelo!”, nella speranza che Kawhi Leonard riesca ad arrivare in tempo per bloccare la tripla allo scadere di gara 6 e cambiare la storia delle Finals 2013. Oggi il custode della forza è Stephen Curry, cavaliere jedi dal tiro implacabile. E fa niente se i suoi 38 punti (13/23 al tiro e 5/8 da tre) contro i Blazers sembrano passare quasi sotto silenzio nella settimana dei 62 di Melo al MSG o del nuovo record di franchigia dei Raptors (51, come Vince Carter) targato Terrence Ross: questo demonio con la faccia da bambi quando decide di accendersi è uno spettacolo per gli occhi.

La serata è di quelle importanti: all’Oracle Arena arrivano i Portland Trail Blazers (33-12), nella sfida tra le due squadre più divertenti della Western. E il numero 30 decide che, per l’occasione, va messa in mostra l’argenteria:  movimento “Michael Jordan, Salt Lake City 1998” e tripla del +7 Warriors (10-17) a metà primo quarto. Poi una spruzzata di Pete “Pistol” Maravich con l’assist schiacciato per terra, direttamente dal palleggio, per la dunk di Andre Iguodala (in serata da 12 punti e 10 rimbalzi) che vale il 19-24. E gli ospiti? Aldrige, per una sera, si concede una partita normale (doppia doppia a quota 10 e 11 rimbalzi), quindi tocca a Matthews (21 punti) e Lillard caricarsi sulle spalle la squadra. Nel secondo quarto, la coppia di guardie  tiene in partita i rossoneri: prima il numero 2 spinge fino in fondo con la penetrazione del 35-33, poi il play (16 punti e 4 assist) firma il jumper del +5 (45-40) a poco più di 4 minuti dalla sirena di metà gara). Ma questo è il territorio di caccia privato di Steph, che chiude il secondo quarto alla sua maniera: irridente palleggio prolungato caracollando fino ai 7.25 e tripla del 55-54 in faccia a Aldrige.

Che, nel terzo quarto, soffre terribilmente la marcatura di uno straordinario, difensivamente parlando, David Lee (che griffa, tra l’altro, l’ennesima doppia doppia a quota 17 e 12) che, su uno dei rari errori del supereroe della baia,  si rende autore del tap in del +9 (61-70) a 4:18 dall’ultimo intervallo. I Blazers completano la frittata (in un quarto offensivamente disastroso con appena 12 punti) perdendo malamente l’ennesima palla in uscita dai blocchi e concedendo ai Iguodala il contropiede concluso con l’assist per la schiacciata di Curry. Gli ospiti sono in rottura prolungata, come dimostra l’appoggio a tabellone di Lee che vale il +22 (69-91) a 7:17 dalla fine e solo la tripla di Matthews (80-93) evita, in maniera anche solo parziale, che il resto della gara si trasformi in un interminabile garbage time. Ma si tratta di un appuntamento solo rimandato di qualche minuto ed è, ovviamente, il nostro “splash brother” preferito a chiudere i giochi: palla in angolo, piedi a posto, e tripla dell’86-99, con tanti saluti ai Blazers. Finisce 88-103 Warriors, attualmente sesti a Ovest con il record di 27-18.

Portland Trail Blazers: Matthews 21, Lillard 16, Aldrige 10. Rimb: Aldrige e Robinson 11. Ass: Lillard 4

Golden State Warriors: Curry 38, Thompson e Lee 17. Rimb: Lee 12, Iguodala 10. Ass: Curry 8

ALTRI RISULTATI:

Los Angeles Lakers – New York Knicks 103-110;

Orlando Magic – New Orleans Pelicans 92-100;

Phoenix Suns – Cleveland Cavaliers 99-90;

Brooklyn Nets – Boston Celtics 85-79;

Detroit Pistons – Dallas Mavericks 106-116;

Denver Nuggets – Sacramento Kings 125-117

happy wheels

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