mar 08, 2022 Luigi Liberti Cinema, Fotogallery 0
ROMA – Il cinema di genere, il cinema popolare, e la grande commedia all’italiana sono le tre colonne portanti che sorreggono l’ideale filmico di Massimiliano Bruno, il più pop tra i registi (e tra gli autori) italici. Aggettivo ancien, lo sappiamo, che rimanda ad un certo lessico, ma quanto mai adatto vista l’occasione. Già perché questa volta la macchina del tempo di Bruno (arrivata al terzo giro), riporta “la banda” molto indietro con gli anni, addirittura fino alla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante la cornice si scherza, è ovvio, ma C’Era una Volta il Crimine potrebbe essere il migliore della saga proprio perché alza l’asticella, e come le tanto decantate commedie che fanno da luce ha una sua accennata sfumatura dolente. In particolare in un finale – che non vi riveliamo – in cui si sottolinea l’assurdità della guerra.
Foto emozioni di Alfonso Romano
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