ott 30, 2009 Marcello Martino Home Page, Spettacolo 0
Dopo 35 anni Rumble in the Jungle rimane uno degli avvenimenti sportivi più importanti e avvincenti della storia della boxe: da un lato Muhammad Alì, dall’altro George Foreman in un match che ha segnato un’epoca.
Venerdì 30 Ottobre alle ore 21:00 Studio Universal (Premium Gallery sul DTT) farà rivivere le forti emozioni di quell’evento con il documentario Premio Oscar® (1996) “Quando eravamo re” diretto da Leon Gast .
Il regista racconta l’incontro e le ore che precedono attraverso immagini d’archivio e interviste fatte a George Plimpton, Norman Mailer, i più noti reporter dell’evento ma anche Spike Lee, B.B. King, James Brown e molti altri.
RUMBLE IN THE JUNGLE
Il 30 Ottobre del 1974 a Kinshasa in Zaire, ebbe luogo uno storico incontro di pugilato tra George Foreman, pugile dallo stile monocorde e brutale e Muhammad Alì (nato Cassius Marcellus Clay Jr.) l’uomo di Malcom X, noto anche per la sua conversione all’Islam e per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. L’incontro valse il nuovo titolo mondiale per KO a Cassius Clay dopo averlo conquistato già nel 1964 a Miami.
Il match fra questi due pugili così diversi nel loro stile e nella loro vita, assunse presto i toni di uno scontro fra culture diverse.
QUANDO ERAVAMO RE
Nato come documentario sul concerto di musica soul che doveva precedere l’incontro di pugilato tra Muhammad Alì e il campione del mondo George Foreman, in realtà divenne a distanza di molti anni lo straordinario ritratto di uno dei più grandi atleti del secolo. Il regista Leon Gast, attraverso interviste e filmati d’archivio, ricostruisce la carriera di Alì-Cassius Clay, il suo incredibile carisma e la battaglia per i diritti civili soprattutto in favore degliafroamericani.Alì, nelle settimane che precedono l’incontro più difficile della sua carriera, si fa portavoce e simbolo del riscatto culturale e morale dell’intero popolo zairese, affrontando una sfida difficilissima (da alcuni definita impossibile) con un pugile più potente e più giovane di lui. George Foreman, anche se a sua volta nero, nell’immaginario del popolo zairese diventa da subito il nemico da battere, il simbolo della sopraffazione di un popolo (“Alì, boma ye” – “Alì uccidilo”, è il grido di incitamento del pubblico di Kinshasa).
Fonte: Ufficio stampa NBC Universal
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