nov 15, 2018 Luigi Liberti Vaticano 0
Vaticano. Novità in arrivo a messa: cambierà il Padre Nostro. Il testo della preghiera principale delle nostre domeniche in chiesa, e anche quello del Gloria, potrebbero cambiare: il testo della nuova edizione del Messale Romano, comunica la Cei, sarà infatti sottoposto alla Santa Sede «per i provvedimenti di competenza, ottenuti i quali andrà in vigore anche la nuova versione del ‘Padre Nostro (‘non abbandonarci alla tentazione’) e dell’inizio del ‘Gloria’ (‘pace in terra agli uomini amati dal Signore’)». Il nuovo Padre Nostro è stato sottoposto alla attenzione della Santa Sede. Il versetto, quasi alla fine «non ci indurre in tentazione» diventa: «non abbandonarci alla tentazione». I tempi perché entri in vigore non dovrebbero essere lunghi, considerato che la modifica di quel versetto era stata incoraggiata dallo stesso Papa Francesco («non è una buona traduzione», aveva detto, perché Dio «non induce in tentazione») e modifiche in questo senso sono state fatte da altre conferenze episcopali, come quella francese. Ma chi vorrà, potrà anche cominciare a recitare il nuovo Padre Nostro ‘italiano’ da subito, dalla messa di domenica, è stato fatto intendere.
IL NUOVO TESTO Ecco il nuovo testo della preghiera del ‘Padre Nostro’, la più famosa e per i cristiani, e anche la più importante perché trasmessa direttamente da Cristo, come riportano i Vangeli. — «Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nome venga il Tuo Regno sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e NON ABBANDONARCI ALLA tentazione ma liberaci dal male Amen».
UNA RICHIESTA DEL PAPA Il cambio di formula del Padre nostro era stato sollecitato lo scorso anno da papa Francesco che aveva auspicato una nuova traduzione, più aderente alla lettera e allo spirito dell’insegnamento di Gesù. Recitando il ‘Padre nostro’, i fedeli hanno sempre detto: ‘Non ci indurre in tentazione’. Questa formula, però, aveva obiettato Francesco nel corso del programma ‘Padre nostro’ condotto con don Marco Pozza su Tv2000 «non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice ‘non lasciarmi cadere nella tentazione’, sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto, un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito» - aveva precisato il Pontefice - «Quello che ti induce in tentazione è Satana, quello è l’ufficio di Satana».
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